IL CON-FINE E IL CON-TATTO

Sabato 3 dicembre 2022, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, il Dottor Filippo Sturaro, psicologo  già dirigente scolastico nella nostra città  e ora in attività presso l’Ufficio scolastico regionale, ci ha condotto attraverso una riflessione sulle parole e il linguaggio legato alla disabilità.

Solo in Italia nel contesto scolastico è prevista l’inclusione per tutti. Ma anche per arrivare all’inclusione si è percorso un viaggio iniziato quasi 50 anni fa. Comunque dobbiamo considerare l’inclusione sia un punto di arrivo sia un punto di partenza.

Parole e linguaggio veicolano un significato: la parola esprime pensieri.

Dire disabile è diverso da dire persona con disabilità perché diventa primaria la dimensione della persona.

La disabilità non deriva dalla persona, ma dall’ambiente che presenta barriere o facilitazioni. Ma non esistono solo le barriere architettoniche. A tutti i livelli, scolastico, lavorativo e sociale, bisognerebbe abbattere tutte le barriere, anche quelle culturali e diventare facilitatori.

Confini e Contatti, la nostra Opera per la Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità.
Il confine dice la nostra traccia, l’individualità e l’unicità, le nostre esperienze che ci differenziano.
Il contatto, invece, comunica la relazione tra di noi, l’unione delle nostre origini, la via: un continua relazione con il tutto.

Parole legate all’inclusione: accogliere, accompagnare e facilitare, farsi carico, supportare. Accettare le differenze, promuovere la partecipazione attiva e le competenze di cittadinanza, sviluppare sinergie di cooperazione.

Alcune proposte: nella scuola contrastare ogni forma di dispersione, contrastare la povertà educativa, potenziare i percorsi di orientamento.

E a tutti i livelli: promuovere la formazione continua e l’innovazione sociale, favorire raccordi e sinergie tra i diversi attori istituzionali coinvolti, favorire la costruzione di patti territoriali, progettare sui bisogni di tutti e di ciascuno, aspettarsi da tutti risposte diverse in base alle modalità di funzionamento e di relazione di ciascuno.