PROGETTI

Progetti a cui Mosaico Friends aderisce

Progetto “morphè”

A cura dell’ODV Mosaico Friends

Abstract

Importanti cambiamenti sono intervenuti durante questo ultimo anno a mutazione dello scenario dei servizi e delle attività dedicati a minori e adulti con disabilità.

La difficile situazione che ci troviamo a vivere, ha dato avvio ad un impoverimento significativo delle occasioni di inclusione, socialità e autonomia soprattutto per le persone che presentano da sempre maggiori rischi di esclusione, compromettendone di conseguenza i livelli di qualità di vita.

In questo tempo abbiamo mantenuto il nostro operato orientato ai diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, per questo abbiamo deciso di promuovere un progetto di rete allo scopo di implementare competenze specifiche atte a migliorare l’efficacia delle proposte.

L’ idea progettuale mette al suo centro la formazione.

Una formazione differenziata a più livelli ma con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità (con particolare attenzione alle persone con disturbi specifici dello spettro autistico) e delle loro famiglie e trovare un giusto modo per accompagnarli.

Una prima attenzione dunque al contesto familiare prima cellula vitale di queste persone: sono rimasti soli ad affrontare il primo step della pandemia, hanno diritto a non esserlo successivamente. Per cui si è pensato ad incontri con un’equipe di psicologi per permettere di contestualizzare il tutto e di dare una nuova consapevolezza e serenità. Gli incontri  avranno cadenza mensile, si svolgeranno on line o in piccolo gruppo se necessario. Si ipotizza aderiranno circa 40 famiglie per tutta la durata del progetto.

Secondo step: i volontari.

Hanno prestato servizio anche durante la prima fase della pandemia, preso a cuore situazioni complesse, toccato con mano le difficoltà del momento, cercato di mettersi

in campo per ri-organizzare le attività. Anche per loro è previsto un corso di approfondimento sul tema del “dono” guidati da uno psicologo al fine di trovare un nuovo equilibrio.

Gli incontri saranno on line o solo se permesso, si svolgeranno in presenza presso la sede delle associazioni, rispettando tutte le indicazioni sanitarie. Sono previsti 12 incontri sulla tematica del Dono ricevuto, condiviso, dato. Potranno essere svolti con diverse modalità e dinamiche specifiche. Non potranno aderire più di 40 Volontari.(si potranno pormare più gruppi di lavoro).

Ed infine il cuore del progetto, il metodo che dona forma:

Un’occasione, per le persone con disabilità, di rinforzare una metodo ancora più centrato e cucito sulla loro persona per smussare le complessità e far emergere tutta la loro positività e soprattutto la loro personalità, aumentando le autonomie e diminuendo gli scontri.

Quindi si è ipotizzato un percorso di studio e ricerca attraverso il metodo A.B.A.Applied Behaviour Analysis

La prima fase del corso (BASE), 40 ore, è riservata ad operatori, volontari, familiari, insegnanti e sarà un’introduzione alla metodologia attraverso un corso on line con docente formatore specializzato.

Una seconda fase esperenziale e di approfondimento prevede che ogni corsista inizi ad operare con un utente e metta in pratica le competenze acquisite, supervisionato del formatore.

Questa fase si svolgerà nel contesto di vita di ogni singola persona con disabilità: Scuola, Centro di appartenenza, Associazione, ma anche il proprio domicilio.

Sono previsti almeno 2 interventi a settimana di due ore per 8 mesi. Per 15/20 persone ci sarà, infine, una fase di monitoraggio (sempre on line) tra operatore-docente- persona con disabilità in due momenti: il primo dopo i primi 4 mesi e il secondo dopo i secondi 4 mesi.

Tra le persone partecipanti al monitoraggio si cercherà di coinvolgere persone appartenenti a diverse età di avere una fascia di età dall’infanzia all’età adulta pur mantenendo un occhio di riguardo per gli adulti in quanto, purtroppo, sono la fascia di persone che non hanno potuto godere, in età infantile, di questo tipo di scienza. Il progetto prevede che si metta a disposizione un budget per tre operatori corsisti finalizzato ad affiancare tre ragazzi nella sperimentazione del metodo.

Al termine del percorso, una valutazione d’impatto e un conseguente convegno, on line (forse, se la situazione pandemica lo permetterà, in presenza) raccoglierà quanto esperito.

Progetto “Quotidiano on line”

Durante i mesi di lockdown, i nostri ragazzi hanno scoperto quanto importante sia l’informazione e l’essere informati nel modo corretto attraverso i diversi mezzi multimediali: telegiornali, report, lettura di giornali digitali e cartacei. Seguendo questo interesse e grazie all’apporto delle famiglie, che hanno creato l’interesse dei ragazzi per il mondo che li circonda, abbiamo dato il via al progetto di lettura del quotidiano  online finanziato grazie alla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.

Così Andrea P. Andrea B. e Matteo  si sono dati appuntamento via zoom una volta a settimana per confrontarsi, dopo aver letto i quotidiani con l’aiuto dei loro educatori, sulle notizie di attualità, sport e musica che più li hanno colpiti ed interessati.  In brevissimo tempo questo appuntamento è diventato un momento atteso per tutta la settimana e che tutti e tre i ragazzi dimostrano di apprezzare partecipando attivamente alla discussione ma anche ascoltando volentieri quello che pensano e raccontano i compagni di avventura, tanto che il tempo a disposizione sembra sempre non bastare e ci si saluta già pensando al prossimo appuntamento.

Progetto della Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali

Progetto “UN PO’ DI COLLA”

Progetto finanziato dalla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

 Il nome del progetto “un po di colla” è legato alla  prima attività sperimentata con i ragazzi: il mosaico.

Nel mosaico la colla è un elemento fondamentale perché unisce le tessere, ingloba diversi materiali e contribuisce a dare nuove forme a creare nuove opere nuova vita.

In questo grave momento di “scollamento sociale” ci siamo fatti “colla” per essere ancora vicini e dare sostegno e speranza ai nostri ragazzi con disabilità e/o con sindrome dello spettro autistico e alle loro famiglie. Nel primo periodo della pandemia ci siamo attivati  attraverso telefonate e video-chiamate, in seguito abbiamo proposto attività a distanza da remoto, per passare, quando è stato possibile, ad attività domiciliari a contenuto creativo con operatori professionali. Solo dopo aver adeguato la nostra sede operativa alle nuove disposizioni di contenimento del virus, abbiamo intrapreso un nuovo modo svolgere le attività in presenza rimodulando i vari format.

Il  primo periodo di lockdown è stato molto duro per tutti e i nostri ragazzi hanno sofferto molto: si sono visti chiudere tutte le loro attività di impegno e di impiego. Le famiglie hanno subito un gravissimo tracollo: mille domande, depressione no non c’era tempo per la depressione, ma una grande fatica e grossa delusione! Per avviare i nostri ragazzi al loro percorso di vita c’è un grande lavoro! Ci si confronta con diverse realtà, si studiano possibilità, si valutano proposte si ricercano contesti… ripeto è un grande lavoro e il virus ha sconvolto tutto! Anche i precari equilibri raggiunti!

Le famiglie hanno sofferto con i loro figli nella consapevolezza della gravità della situazione e nella continua incertezza: nessuno dava risposte concrete, anzi l’unico monosillaba era no no no.

Ci siamo sentiti di fare almeno ciò che si poteva: dare sostegno umano. Ci siamo impegnati a non lasciare sole le persone attraverso le  telefonate, raccogliendo domande cercando dove era possibile di dare risposte.  Ci siamo attivati con  attività di advocacy sollecitando le azioni di collegamento tra le famiglie e le istituzioni/Enti locali (es. permessi per uscite durante il lockdown e informazioni sulle autocertificazioni).

Grazie all’intuizione dei giovani volontari abbiamo tentato il proseguimento a distanza (da remoto) di attività precedentemente avviate in presenza quali movimento-ballo, canto anche la cucina. Grazie a queste nuova strategia abbiamo tentato  anche  altre attività  quali lettura dei quotidiani e discussione on line su argomenti letti. L’ utilizzo del programma di video-scrittura ha è stato molto utile per trascrivere testi da condividere in attività on-line. Grazie a questi stimoli costanti e vari siamo riusciti a raggiungere dei risultati: un miglioramento nel benessere psico-fisico e sociale dei ragazzi e un aumento delle competenze anche a livello tecnologico-informatico imparando ad usare in autonomia gli strumenti prorpi e quelli messi a disposizione dal progetto con ampia soddisfazione delle famiglie.

 Non appena la pandemia ha permesso lo spostamento abbiamo proposto alle famiglie   attività individuali a domicilio  con operatori professionali. Abbiamo puntato sul mosaico, la nostra attività più vecchia e abbiamo indovinato: c’era voglia di riprendere in mano le tenaglie, le tessere…insomma c’era un gran bisogno di ritornare a vivere!

 Obiettivi raggiunti: 135 accessi a domicilio con realizzazione di piccoli mosaici lasciati alle loro famiglie. I ragazzi hanno dimostrato un miglioramento nell’umore e la ripresa delle routine precedentemente consolidate ha interrotto pericolose modalità statiche, con grande apprezzamento di tutti i familiari.

Per riprendere le attività in sede abbiamo dovuto intraprendere un Protocollo Covid, praticamente abbiamo igienizzato tutto e  ri-sistemato la nostra sede. Solo da Settembre abbiamo ripreso i nostri incontri rimodulando anche le presenze e creando piccoli gruppi con scrupolosa osservanza del protocollo Covid. Quest’attività all’esterno delle mura domestiche, ha portato i ragazzi a riprendere appieno le loro routine ed autonomie con miglioramento dle benessere sociale .